Documentari

Sono stato negro pure io

Alto gradimento per “Sono stato negro pure io”, il documentario con Giobbe Covatta trasmesso da “Doc 3” su RAITRE.

Il film denuncia, diretto da Giulio Manfredonia e girato da Sirio Film, è stato realizzato in collaborazione con AMREF Italia.

Un incontro singolare. Un Continente nuovo tutto da scoprire. Una catena ininterrotta di gag comiche e amare, di provocazioni sulle differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri all’inizio del millennio. Sono questi gli ingredienti del nuovo documentario di Giobbe Covatta “Sono stato negro pure io”, realizzato in collaborazione con Amref Italia, diretto dal regista Giulio Manfredonia e girato da Sirio Film.

Nei panni di un insegnante bianco, insieme a Solita, una bambina nata e cresciuta nelle baraccopoli di Nairobi, Giobbe fa il punto sulla condizione dell’infanzia, interrogandosi con il linguaggio irriverente e politicamente scorretto della comicita’ sui paradossi della povertà, della fame e dell’Aids, un’epidemia che nell’Africa subsahariana provoca oltre due milioni di vittime ogni anno.

Un vero e proprio film denuncia, con il quale il comico napoletano approfondisce il rapporto di collaborazione con Amref, iniziato 10 anni fa.

Se fosse nato negro, oggi sarebbe certamente un “griot”, amato, rispettato e temuto. Una via di mezzo tra un musicista, un giullare e un cantastorie che in alcune comunità africane ha ancora il compito di dire, senza censure, le verità e le sofferenze del suo popolo. Dal momento che è nato a Taranto e parla napoletano, Giobbe Covatta rientra invece nel novero – un po’ bistrattato – dei “comici” nostrani.

Giobbe è , prima di tutto, un inseparabile compagno di viaggio e un amico speciale di AMREF. In questi anni ha aiutato l’associazione a costruire pozzi, scuole, centri sanitari e molto altro. La presenza continua della sua barba nelle pubblicità e la partecipazione generosa, disinteressata e attiva a tante iniziative benefiche, fanno di lui il “testimonial” per eccellenza.

Il filo che ci lega in questa singolare collaborazione artistico-umanitaria è lo sforzo comune di guardare ai problemi e ai bisogni dell’Africa senza dover necessariamente alzare la voce, drammatizzare, ferire. La sua comicità, proprio come la nostra attività, non insegue l’emergenza o la morte, ma vuole incontrare e raccontare la gente normale, la vita di tutti i giorni

Il documentario, “Sono stato nero anch’io”, diretto dal regista Giulio Manfredonia e realizzato in collaborazione con AMREF Italia – fa discutere: nei panni di un insegnante bianco disincantato, o in quelli un po’ più larghi del Cardinale Milingo, il comico farà il punto, a suo modo, sulla condizione dell’infanzia in una scuola per bambini Masai e nelle baraccopoli di Nairobi. Si interrogherà sulla povertà e sull’AIDS, invitando a riflettere sulle resistenze culturali e religiose che ancora oggi impediscono di affrontare con la dovuta energia un’epidemia che in Kenia fa settecento vittime ogni giorno. Leggerà le lettere a Babbo Natale di bambini che sopravvivono sotto la soglia della povertà, senza scarpe, senza matite e senz’acqua. Insomma, con il linguaggio irriverente e politicamente scorretto della comicità, Giobbe scatenato punterà il dito sulle diseguaglianze che avvelenano la vita di milioni di persone anche alla vigilia di questo Natale.

www.amref.it African Medical and Research Foundation è la principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, presente in Africa Orientale. Nata nel 1957 a Nairobi, gestisce ogni anno un centinaio di progetti di sviluppo sanitario in 14 paesi subsahariani: dal Kenya all’Uganda, dal Sudan al Sudafrica, dal Mozambico alla Tanzania.